12 Gennaio 2025
Domenica dopo l’Epifania, battesimo di Gesù
Is 40, 1-5.9-11
Sal 104
Tt 2, 11-14; 3, 4-7
Lc 3, 15-16.21-22
In quel tempo, poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco». Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».
Commento al Vangelo della Domenica di don Gianni Baget Bozzo
Oggi è il giorno del battesimo di Gesù, il bene vince sul male
Il Vangelo di questa domenica dopo l’Epifania ci parla del Battesimo di Gesù da parte del Battista. In sé, quel battesimo è un atto di umiltà da parte di Gesù, che si riconosce peccatore e bisognoso della grazia salvifica di Dio. Il racconto evangelico vede nel battesimo di Gesù una solenne teofania, che alla coscienza della Chiesa apparirà più tardi la prima rivelazione della Trinità divina.
Scendendo nella condizione del peccatore, il Figlio di Dio rivela l’amore di Dio per i peccatori. Il messaggio di Giovanni Battista e di Gesù è, su questo punto, identico: Dio ama chi non lo ama, fa grazia a chi non lo conosce. Per questo il battesimo è un gesto di debolezza divina: è la rinuncia a essere soltanto giudice per essere salvatore.
Forse che Dio non si cura del bene, forse che egli è indifferente al male? Questo non è il senso del battesimo di Gesù. Esso indica che Dio vuole vincere il male con il bene. Il male è male a chi lo fa, estingue in chi lo compie le radici della vita. Chi opera il male rompe la vita della creazione, turba l’armonia in cui essa è posta, si separa dal mondo. Da quel momento la potenza del male abita in lui come tenebra, la memoria del male compiuto pesa irremovibile come colpa. L’universo creato lo sente come alieno. Il male porta in sé la pena, la colpa consuma la vita. Ma il Dio della grazia, che è oltre la creazione, non toglie mai all’uomo il dono del perdono e ricerca in lui il convergere del volto verso la misericordia, verso di sé e verso gli altri. Dio nella creazione è giudice, nella redenzione è salvatore. Nel mondo egli lascia che il male porti il suo frutto di morte, nell’eterno egli non vuole la morte del peccatore, ma che si converta e viva. Dio scende nel calvario dell’innocente, sono segni di lui le vittime della violenza che scorgiamo sempre più numerose oggi che le telecamere non ci permettono più di ignorare la potenza del male.
Oggi siamo più vicini alla coscienza che Dio ha della sofferenza umana, perché la conosciamo di più, la sentiamo di più come nostra. Dio lascia che il male operi, si crocifigge con la vittima innocente, attende la salvezza di colui che fa il male. Dio non può essere compreso sotto un unico registro: egli è giudice, egli è vittima, egli è salvatore. Conoscere Dio vuol dire entrare nei misteri dell’uomo, sino alle radici. Perché anche l’uomo è giudice, vittima, salvatore, ma in momentidiversi. Dio è tutto ciò insieme.
Per questo non è facile cogliere insieme tutti gli aspetti di Dio: e siamo disposti a vederlo più sotto l’aspetto di giudice che di vittima o di salvatore. Ma, in questo secolo, innanzi all’enormità della violenza, abbiamo imparato a conoscere, più che in passato, la sofferenza di Dio per la violenza dell’uomo sull’uomo. E comprendiamo meglio il Dio crocifisso, in quanto Dio.
Non è solo l’uomo Gesù che giace sulla croce, è anche il Verbo increato, il Dio eterno che scende nell’abisso del tempo. Dobbiamo imparare a convivere con il Dio che ora stiamo cominciando a comprendere come il Dio umano. Ci stiamo abituando all’Onnipotenza crocifissa: ma abbiamo difficoltà a percepire un Dio, che nella memoria storica abbiamo pensato come il Dio della potenza e della legge, piuttosto che come il Padre dell’Amore. E quando diciamo Amore, riferito a Dio, andiamo oltre tutto ciò che possiamo comprendere umanamente sotto questa parola. il mistero diDio è il suo essere insieme Amore giusto, vittimale, salvatore.
I volumi dei tre anni di commenti al Vangelo della domenica di don Gianni Baget Bozzo (“Buona Domenica. Commenti ai Vangeli domenicali”) sono acquistabili in libreria, sul sito delle Edizioni Dottrinari o sui siti delle maggiori catene di librerie.