8 Giugno 2025
Pentecoste
At 2, 1-11
Sal 104
Rm 8, 8-17
Gv 14, 15-16,23-26
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre.
Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto»
Commento al Vangelo della Domenica di don Gianni Baget Bozzo
Ora che la moltitudine produce la solitudine ci può salvare solo la fede
Questa è la domenica di Pentecoste, la domenica dello Spirito Santo. Lo Spirito Santo è il Dio che abita lo spirito dell’uomo, è il Dio più intimo a noi del nostro io di cui dice Agostino.
La solitudine avvolge ognuno di noi come un manto invisibile e inafferrabile. Ma Dio non ci abbandona, egli non è solo il nostro Tu, è il nostro stesso Io. Dove è Dio? Ovunque, diceva giustamente il catechismo.
Ma l’esperienza dei cristiani ci dice che egli è presente non come diverso da noi, ma come noi. Come ognuno di noi, e come noi. Come persona individuale, come Chiesa universale, come comunità umana. Ascoltiamo il Vangelo.
Gesù dice: «io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore, che abiti con voi per sempre». Consolatore, Difensore, protezione della nostra fragilità. Lo Spirito divino non ci abbandona, rimane in noi anche quando non rimaniamo con lui. Lo Spirito Santo ci guida, ci ispira.
Nella misura in cui noi lo ascoltiamo, egli ci fa sentire la sua voce, ci dice cosa dobbiamo fare. Quanti cristiani cercano il loro compagno negli indovini della sorte, senza cercare di ascoltare colui che hanno al di dentro, l’Amico che non li abbandona mai!
La preghiera cristiana è soprattutto prendere atto del fatto che siamo tempio di Dio, che lo Spirito Dio abita in noi. Nessun quotidiano umano è senza significato, nessuna vita è banale, perché lo Spirito Santo si intreccia con la vita di ogni uomo. Lo Spirito Santo ci insegna la verità della fede.
Quando ci domandiamo come è stato possibile conservare la fede quando tutti i segni di essa erano distrutti, la risposta è nello Spirito che abita nei cuori. Egli ha lasciato che la memoria o anche solo il desiderio della fede continuassero a vivere interiormente quando ogni traccia della fede, ogni suo segno era spento.
Come è difficile vedere oggi che la vita degli uomini e delle donne non sa più immaginare il futuro! E come colpisce oggi l’atto esasperato della violenza contro gli altri o contro sé stessi!
Queste anime si sentono abbandonate da tutti, oggi che i grandi vincoli sociali, parentali, politici sono spezzati! Ora è il piccolo io umano che deve fare lo sforzo di motivarsi, di dare un senso alla propria vita, di produrre la compagnia in un mondo in cui la moltitudine produce la solitudine.
Lo Spirito Santo è il Dio che poggia sul nostro io e lo fa un solo spirito con lui. Da anima e carne, ci fa spirito, aperti all’orizzonte eterno. Da soli ci rende dimora: «… il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui».
Con queste parole del Vangelo di Giovanni si chiude il tempo pasquale e si sgranano le domeniche dopo la Pentecoste, il lungo quotidiano cammino del popolo di Dio dopo la sfolgorante vicenda di Gesù Cristo.
Un altro tempo ci attende, esso è per la liturgia sotto il segno dello Spirito Santo. Lo Spirito Santo, che la liturgia cattolica, con inconsueta tenerezza di linguaggio, chiama «consolatore perfetto, dolce ospite dell’anima, dolcissimo sollievo».
I volumi dei tre anni di commenti al Vangelo della domenica di don Gianni Baget Bozzo (“Buona Domenica. Commenti ai Vangeli domenicali”) sono acquistabili in libreria, sul sito delle Edizioni Dottrinari o sui siti delle maggiori catene di librerie.