Sesta domenica di Pasqua

At 10, 2527.3435.4448
Sal 97
1 Gv 4, 710
Gv 15, 917

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».

Commento al Vangelo della Domenica di don Gianni Baget Bozzo

La semplice radicalità di Giovanni: Dio è amore noi tutti siamo amore

Leggere il discorso dell’Ultima cena in Giovanni fa dubitare del fatto che i cristiani abbiano veramente compreso il Dio rivelato in Gesù Cristo. Il più intellettuale dei Vangeli è talmente radicale nella sua semplicità che sembra trasbordare il confine di ogni etica e di ogni religione. Dio è definito come amore: ed è l’amore che giunge fino al dono della vita: Gesùè questo stesso amore e i suoi discepoli sono chiamati a diventarlo.
Per comprendere questo testo ci vuole un alto concetto di Dio, quello che l’Antico Testamento aveva rivelato, il Dio unico, creatore del cielo e della terra: il Dio che è al di sopra di ogni essere, di ogni essenza finita, il Dio maggiore del mondo, limitato e crescente su sé stesso, che egli ha creato dal nulla.
Questa idea, questa immagine, questo sentimento di Dio sono necessari per comprendere il testo del Vangelo. Tutta la fatica della creazione giunge alla creatura, l’uomo, in cui Dio può rivelare il suo stesso amore, manifestare sé stesso come colui che ha creato il mondo per amore e lo raccoglie nell’uomo con amore.
Ci vuole dunque un po’ di teologia per capire questa incantevole semplicità del Vangelo letto in questa domenica, ma si può poi dimenticarla per affidarsi al canto stesso dell’amore, lasciando trasparire in esso la nostra essenza. Noi siamo amore, noi uomini, Dio ci ha fatto come lui, si è espresso in noi. Ci ha lasciati liberi e limitati: dalla libertà e dal limite nasce la potenza del male. Il mondo creato dall’amore non diviene amore nell’uomo, ma dura forza, necessità: eppure ogni uomo è amore.
Perché le azioni dell’uomo rare volte esprimono l’essenza che sappiamo di essere? La comunità dei cristiani è chiamata a essere il luogo dell’amore fraterno, dell’amore divino: l’amore sino al dono della vita. Questo accade talvolta nella Chiesa, accade talvolta fuori di essa. Forse in ogni morte umana vi è un «morir d’amore», quello che s. Giovanni della Croce pensava riservato ai mistici. Forse in quel momento supremo l’essenza d’amore dell’uomo, immagine di Dio, volto di Dio nella creazione, si manifesta. In quel momento l’angelo del Signore che conforta il morente unisce la lode di gloria angelica alla lode di passione, di sofferenza e di disperazione che esce dal cuore della creatura umana: e la gloria dell’angelo e il patire dell’uomo esprimono il volto increato dell’amore divino.
Questo Vangelo ci invita a rimanere nell’amore increato di Dio amando gli uomini come Cristo, sino a donare la vita per un ignoto. Ma non è questa forse, in segreto, l’essenza di ogni vita umana? Questa scintilla di Cristo non palpita in ogni realtà di uomo, per malvagie che siano le sue opere? Queste parole non ci indicano un compito, ci indicano un’essenza: l’essenza di Dio, l’essenza di Cristo, l’essenza dell’uomo. Dire che l’amore unisce queste tre essenze è esprimere qualcosa del mistero della vita.

I volumi dei tre anni di commenti al Vangelo della domenica di don Gianni Baget Bozzo (“Buona Domenica. Commenti ai Vangeli domenicali”) sono acquistabili in libreria, sul sito delle Edizioni Dottrinari o sui siti delle maggiori catene di librerie.

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