Ab 1, 2-3; 2, 2-4
Sal 95
2 Tm 1, 6-8.13-14
Lc 17, 5-10

In quel tempo, gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!».
Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sradicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe.
Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, stringiti le vesti ai fianchi e servimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».
Commento al Vangelo della Domenica di don Gianni Baget Bozzo

Il gelso trapiantato in mare. La fede è mistero e potenza, una grande forza per osare
Il Vangelo di oggi comincia, con un elogio della fede: «se aveste fede quanto un granellino di senape, potreste dire a questo gelso: sii sradicato e trapiantato nel mare ed esso vi ascolterebbe».
Le parabole sono paradossali, indicano una realtà impossibile e strana per mettere l’accento su un fatto interiore e possibile. La fede è una forza. Lo sanno quelli che l’hanno e quelli che vorrebbero averla. La fede è un mistero, perché essa è un dono di Dio, offerto a tutti certo, ma ad alcuni con insistenza, quasi con forza. Ma senza ingiustizia, perché Dio, vede il cuore, il profondo essere della persona, che è oltre l’atto di fede, è il mistero dell’immagine di Dio nell’uomo.
L’atto di fede, ragionevole, libero, determinato, è un grande dono. Certo, la fede si scontra sempre con il dubbio. In ogni momento chi ha fede sente che può venir meno. Basta che lo Spirito Santo attenui la sua presenza, perché l’ombra del nulla investa coloro che hanno fede con più violenza ancora di quelli che non l’hanno. Coloro che hanno raccontato la storia della loro fede, i mistici, hanno espresso più volte la desolazione che li invade quando lo Spirito non fa sentire la sua presenza. Ma la fede rimane una grande forza, perché spezza in radice la solitudine e induce alla più ricca delle esperienze umane: la preghiera.
Gesù indica con la parabola del gelso sradicato e piantato nel mare la potenza della fede, che spinge uomini a osare quello che non oserebbero senza questa forza. Ma si può credere senza saperlo? Accade spesso. E si può credere di credere senza credere veramente? Il Vangelo parla proprio di questo secondo caso: di coloro che credono di credere ma non compiono gesti che abbiano come vero ed esclusivo motivo l’atto di fede.
La fede è azione, dice Gesù. Essa modifica il mondo. Non importa che siano grandi opere, occorre che esse abbiano la fede come anima, come motivo. Ed allora si compie l’impossibile. La fede è potente perché agisce nello Spirito con il suo solo desiderio. In chi ha fede abita lo Spirito Santo, e lo Spirito agisce nel mondo realizzando i desideri che ispira nel cuore di chi crede. La fede è obbedienza alle ispirazioni dello Spirito. È nella luce dei versetti sulla fede che possiamo leggere l’altro brano di questo Vangelo, che riguarda le opere. Gesù ammonisce a fare quanto si deve fare, definendosi però servi inutili.
Egli sottolinea che è lo Spirito stesso ad agire nei credenti, ad ispirare le azioni così che esse, come afferma s. Tommaso d’Aquino, sono più dello Spirito Santo che nostre. Ed è per questo che Gesù invita a non attribuirsi le opere compiute nella fede sotto l’ispirazione dello Spirito: significa togliere ad esse la qualità divina che l’obbedienza allo Spirito porta con sé.
Le due parti del Vangelo si commentano l’una con l’altra. Esse indicano ad un tempo il dono dello Spirito, che l’uomo accoglie, e le azioni dello Spirito, che l’uomo compie. Nell’agire cristiano le sorgenti sono sempre due: lo Spirito Santo e la libertà umana. Chi prega sa che lo Spirito ispira le azioni, che la preghiera è luce sulla vita quotidiana. Ciò che è impossibile all’uomo è possibile all’uomo unito a Dio. Il segreto della vita rivelata dal Vangelo sta tutto in questa unità. Chi ha fede può compiere nello Spirito opere di lui ben maggiori e, per questo, sapere di essere un servo inutile.
